Guglielmo Marconi e la radio

L’Unesco nel 2011 stabilì che il 13 febbraio di ogni anno sarebbe stata la Giornata Mondiale della RadioLa radio è lo strumento di informazione più diffuso al mondo. È stato il primo “elettrodomestico” ad entrare nelle nostre case ed è stato il mezzo che ci ha aperto una finestra sul mondo quando il mondo di ogni persona era limitato al proprio cortile, che poi divenne il quartiere, per arrivare alla città per chi possedeva un carretto, un cavallo o una carrozza.

L’ Unesco nel 2011, con i suoi Stati membri, stabilì che il 13 febbraio di ogni anno sarebbe stata la Giornata Mondiale della Radio, che nel 2012 fu adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i media sulla sua importanza e rafforzare la cooperazione tra i networking delle emittenti per un’informazione più accessibile a tutti.

Perché il 13 febbraio?

Questa data è stata scelta perché è il giorno in cui nel 1946 fu istituita la Radio delle Nazioni Unite. Ogni anno, per celebrare la Giornata Mondiale, l’Unesco sceglie un tema che ogni radio aderente alla celebrazione deve “sposare”. Per il 2022 il tema è: “la radio è fiducia”. L’appuntamento, fissato per domenica, vedrà come ogni anno la partecipazione di migliaia di radio e network radiofonici che condivideranno le informazioni e formeranno una catena, un passaparola tra le radio di tutto il mondo.

Facciamo un passo indietro

Guglielmo Marconi e la radioIn un piccolo comune in provincia di Bologna, Pontecchio Bolognese, alla fine del 1800 un giovane Guglielmo Marconi fu attratto dalla scoperta del fisico Hertz sulle onde magnetiche e cominciò a lavorare ad un ricevitore, potenziandone il segnale tanto da arrivare a far passare un segnale da una collina ad un’altra. Le autorità italiane non compresero fino in fondo la potenzialità della scoperta e quindi il giovane Guglielmo, forte della conoscenza della lingua inglese (la mamma era irlandese), si trasferì a Londra per proseguire il suo lavoro. Il 5 marzo del 1896 presentò la richiesta per brevettare le “migliorie alla telegrafia senza fili” (il prototipo della radio). Ovviamente, il primo apparecchio non fu così potente, ma lo stesso Marconi, vinto il Nobel nel 1909, provvide a migliorarlo per smentire tutti coloro che credevano che fosse impossibile utilizzare le onde radio per comunicare a distanza. Ogni pregiudizio cadde, quando riuscì a far passare il segnale attraverso l’Oceano Atlantico, fino ad arrivare in America. La sua invenzione fu davvero importante in quanto fece da apripista, al mondo della comunicazione e dell’informazione, prima fra tutte alla televisione.

Il Titanic e Radio Londra

Pensate che non solo nei primi del Novecento un americano poteva inviare un messaggio vocale ad un francese, ma la scoperta della radio fu importantissima in campo navale; gli S.O.S. inviati da imbarcazioni in difficoltà potevano davvero arrivare in brevissimo tempo. Un esempio tra tutti il naufragio del più famoso transatlantico, il Titanic, dove l’uso della radio permise di contenere il numero di morti e far arrivare i soccorsi in breve tempo.

Per comprendere meglio come la radio fu fondamentale nel mondo per l’informazione in momenti cruciali, basti pensare a Radio Londra – BBC, che nel 1939 cominciò a parlare anche in italiano. La redazione di Radio Londra diventò famosa per la sua tempestività nell’informazione durante la Seconda Guerra Mondiale: contrastava con la sua dialettica la propaganda nazi-fascista e, grazie al “Colonello BuonaseraHarold Stevens, trasmetteva serenità e speranza con i suoi commenti pacati e ragionevoli alle popolazioni europee in un momento in cui il mondo viveva nella paura. Inoltre, Radio Londra serviva anche a far passare messaggi cifrati ai movimenti per la resistenza, accorciandone i tempi per l’organizzazione, o permetteva di dare il via, in linguaggio cifrato, a operazioni militari da effettuare oltre le linee nemiche. Nessuno militare e/o civile, in quel periodo storico, poteva fare a meno delle trasmissioni di Radio Londra!

La radio come mezzo di cultura e di intrattenimento

Radio come mezzo di cultura e intrattenimentoCon la fine del conflitto mondiale la radio divenne un apparecchio ad uso domestico, si diffuse sempre più, assumendo un’importanza del tutto diversa. Divenne il punto di aggregazione della famiglia, era il “mobile” attorno al quale si poteva ascoltare la musica: pensate alle prime edizioni del Festival di Sanremo, evento italiano di grande importanza. Per non parlare degli sceneggiati radiofonici, ovvero libri e romanzi della letteratura mondiale letti da attori, le nostre attuali fiction, che intrattenevano gli ascoltatori nelle loro serate. La radio, con le sue trasmissioni, fu anche uno strumento nelle mani della politica, ma ha soprattutto il vanto di aver iniziato il processo di unificazione massiva della lingua italiana che ebbe poi il suo “exploit” con la Tv e le trasmissioni del Maestro Manzi che ne insegnò anche la grammatica.

La radio amica dei nostri giorni

DAB Digital Audio BroadcastingNata in Italia nel 1924, fino agli inizi degli anni Settanta nessun privato poté aprire una stazione Radio, ciò era ad appannaggio esclusivo dello Stato. Fu solo nel 1976 che ne venne liberalizzato l’uso in ambito locale. Fu così che, nel breve, nacquero tantissime radio libere; chiunque poteva, anche in un piccolo scantinato, impossessarsi di un microfono e comunicare il proprio pensiero o la propria musica nell’ambito della propria città. Fu il modo che permise a tanti attuali conduttori Tv, anchorman e uomini di spettacolo, di fare la loro gavetta e imparare a confrontarsi con il pubblico. Un fenomeno che ai tempi fu interpretato come una moda passeggera e che oggi invece è molto diffusa grazie alla sua fruibilità e all’uso in tantissimi luoghi e in tanti diversi momenti della giornata.

Oggi la Radio che ascoltiamo non è tecnicamente più quella progettata da Marconi, tanti miglioramenti sono stati fatti, la tecnologia ha trasformato già negli anni ’90 la qualità del suono con l’impiego della Digital Audio Broadcasting (DAB), che ha azzerato le interferenze e che permette oggi l’uso di contenuti multimediali. Un’ulteriore evoluzione la ritroviamo con la nascita del Podcast un nuovo modo di diffusione di contenuti e pensieri con una straordinaria facilità di produzione, una vera e propria rivoluzione dell’ascoltare… Chissà cosa ne direbbe Marconi, a nostro avviso ne sarebbe compiaciuto!

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