Era il 2004 quando un giovane studente dell’Università di Harward, Mark Zuckerberg, insieme ad alcuni amici, inventa un nuovo modo di comunicare all’interno della stessa università tramite l’apertura di una rete, The Facebook, che mette in contatto costante tutti gli iscritti. Via via la piattaforma si allarga ad altri atenei, diventando sempre più un importante mezzo di comunicazione che permetteva, in tempo reale, scambi di idee, informazioni, idee politiche e perché no di ampliare le proprie amicizie.
La piattaforma si espande rapidamente ed “esce” dalle università. Già nel dicembre del 2004, a meno di un anno dalla sua nascita, il social network festeggia il primo milione di utenti. Si espande ed arriva oltreoceano, diventando così il nuovo modo di comunicare tra i giovani senza frontiere. Se internet aveva già rivoluzionato il modo di informarsi, accorciando le distanze tra i continenti, Facebook diventava un fenomeno di massa di scambi e conoscenza. Dopo 5 anni, l’introduzione dei “like” dà ulteriore visibilità al network. È un continuo crescendo… nell’ottobre del 2012 Facebook raggiunge il miliardo di utenti attivi dopo aver acquistato Instagram con i suoi contenuti e le sue foto. Due anni dopo Zuckerberg compra WhatsApp, altro network di messaggistica, stavolta telefonica. Nel 2024 gli utenti di tutte le piattaforme del gruppo superano i tre miliardi. I numeri spiegano come questo nuovo modo di comunicare ha rivoluzionato la vita di tutti noi sotto vari aspetti: le relazioni tra le persone cambiano nei modi e nei contenuti, il concetto di privacy assume altri aspetti.
Cambia tutto
I contatti dei nostri profili vengono chiamati amici, quindi cambia anche il concetto di “rapporto di amicizia” bruciando e accorciando i tempi, oggi basta un click ed ecco che ti presenti ad un’altra persona senza filtri e senza l’aiuto dell’amico che “deve presentarti”; cambia anche il modo di corteggiare. Con i social network basta davvero poco e tutta quella fase di “corteggiamento” svanisce in tempi brevissimi. Se prima si passava tanto tempo al telefono e ci si dava appuntamenti su appuntamenti per conoscersi lentamente, oggi basta mettere un like ad una foto, ad una frase, ad un meme per poi passare ai messaggi privati. Così come l’amore anche qui tutto cambia: l’inizio di un rapporto vede pubblicate foto su foto, reel, video, frasi e reazioni che arrivano a tutti come se essere sui social volesse dire che ci si ama di più! Tutta questa esposizione porta ad una competizione tra profilo e profilo, tra contatti e contatti; quindi, è una corsa a dimostrare chi ama di più, chi ha di più, chi viaggia di più, ecco tutto è di più. La privacy non esiste, non si esita a dare informazioni sulla propria vita, sui propri dati personali, sulle proprie vicende. Oggi si dice, confortati anche da statistiche, che Facebook è il social dei boomer ovvero degli oltre cinquantenni, mentre i giovani si sono riversati su Tik Tok e Instagram.
Rapporti e privacy
Sicuramente, in venti anni, questa rivoluzione mediatica ha facilitato tanto i rapporti in modo positivo ma anche ha portato con sé anche aspetti negativi come quelli di emulare gli altri anche in azioni non proprio sane e corrette, di allontanarsi dalla vita “reale” e dagli amici veri, aprendo la porta a fenomeni di bullismo, di violenza verbale ed aggressività perché si pensa che dietro ad un monitor o davanti ad una tastiera possiamo dire e fare ciò che ci pare, illudendosi di diventare intoccabili. Il lavoro della Polizia Postale a fronte di questi fenomeni è aumentato a dismisura, soprattutto dopo la pandemia. Possiamo assolutamente dire che Facebook è la nuova piazza, il nuovo luogo di ritrovo che ha sostituito, in modo virtuale, i punti d’incontro come i bar, le vie, il posto dove ogni ragazzo/a finito i compiti si metteva in sella ad uno scooter o ad una bicicletta e andava ad incontrare gli amici per condividere la propria vita, fare parte di un gruppo e riconoscersi in esso, crescendo un po’ alla volta. Possiamo affermare che i social hanno fatto si che tutti noi possiamo bruciare i tempi di comunicazione e accorciare le distanze in tutti i settori, senza però avere il tempo di voltarci indietro!