Raccontare di Walt Disney, del suo genio, della sua creatività, delle sue manie e delle sue produzioni, è senz’altro una narrazione divertente, ricca di curiosità e aneddoti, che oggi vogliamo condividere con voi, in occasione dei 100 anni dalla fondazione della Walt Disney Company.
Una storia che ha le sue fondamenta a partire dal 16 ottobre del 1923, fatta di grandi e piccoli sogni che Walt, insieme al fratello Roy, realizza dopo aver lavorato in settori merceologici diversi, per racimolare dei dollari per realizzare il suo grande sogno: creare dei cartoons, animati.
Non vogliamo raccontarvi la sua vita, ma desideriamo concentrarci sulla sua opera, su alcuni eventi e sul suo genio creativo. Amava dire che “tutto iniziò con un topo” ma non fu in realtà così. Lui, al topo, prestò la sua voce ma dopo aver creato il primo personaggio animato, che era un coniglio fortunato di nome Oswald. Il successo di Topolino arrivò nel 1928, con il terzo cortometraggio, stavolta sonoro, in cui apparvero anche Gambadilegno, Minnie e Macchia nera, quest’ultimo antagonista di Topolino, che non tutti sanno che era la caricatura proprio di Walt.
L’Uomo dei Record
Fu solo nel 1937 che arrivò il successo: Disney diede vita al primo lungometraggio animato, Biancaneve e i sette nani, che entro la fine del 1938, fu record di incassi. Fu anche il primo dei tanti Oscar. In quella occasione, l’Academy coniò un Oscar speciale proprio per lui: gliene venne consegnato uno dalle dimensioni normali e 7 in miniatura. I suoi premi lo rendono l’uomo dei record: per gli Oscar ebbe 59 nomination, 22 Premi Oscar per i film e 4 Premi Oscar alla carriera. Ma vinse anche in Europa e, in particolare, a Roma nel 1956 vince il David di Donatello per Lilli e il Vagabondo.
Proprio Lilli e il Vagabondo fa parte dei soli 4 film, insieme a La Carica dei 101, Peter Pan e Mulan, in cui sono presenti entrambi i genitori e nessuno dei due muore.
Dovete sapere che, nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, sono state inserite otto delle sue pellicole animate perché ritenute “culturalmente, storicamente ed esteticamente opere significative”. Per citarne alcune: I tre porcellini, Pinocchio, Fantasia, Dumbo e Mary Poppins. Su queste ultime tre, vi diciamo che, in Fantasia lo stregone Yen Sid altro non è che il suo nome scritto al contrario, in Dumbo, Walt Disney inserisce la sua grande passione per i treni, con le sequenze del trenino Casimiro, mentre su Mary Poppins possiamo affermare con certezza che contiene la sua canzone preferita “Feed the Birds”.
Il film, tra tutte le sue produzioni, che ha incassato di più nella storia è Frozen ed ha anche la caratteristica di essere l’unico film diretto da una donna.
Il Genio e l’imprenditore
Negli anni, malgrado la guerra e le varie crisi economiche mondiali, la casa di Produzione macina successi su successi, con alcuni insuccessi, rari, che non incrinano la realizzazione dei suoi sogni. Nel 1952 inizia a balenargli l’idea di costruire un parco divertimenti per grandi e piccini e, quando vede un agrumeto di grandi superficie, si convince per il clima mite della zona, a costruire proprio lì il suo Parco. Il 17 Luglio del 1955 apre le porte il primo rivoluzionario e unico Parco Divertimenti Disneyland al mondo, al quale seguiranno negli anni quello in Florida e tanti altri. Dovete sapere che, sulla caserma dei pompieri, all’interno del Parco, Walt Disney aveva un appartamento segreto che solo oggi si può visitare e che è rimasto uguale dalla sua morte. L’uomo dei record è l’unico, inoltre, ad avere due stelle nella Walk of Fame, una per il suo contributo nel mondo del cinema e la seconda per il suo ruolo nella televisione.
Era un uomo gentile e generoso, tanto che alla sua governante e cuoca, ogni anno, regalava quote di azioni della casa di Produzione. La donna, Thelma Howard, nel giro di qualche decennio diventò ricchissima. Era anche un uomo alla mano: malgrado fosse capitano di un’industria di successo, voleva che i suoi dipendenti si chiamassero tutti per nome e sulle porte delle loro stanze ci fosse solo il nome di battesimo, in alcuni casi era ammesso anche il soprannome. Ancora oggi, se ci fate caso, il suo personale in giro e negli uffici dei parchi divertimenti, ha inciso solo il nome sul badge, nessuna mansione o cognome. Potremmo riempire fogli e fogli raccontandovi di lui che, ancora oggi, malgrado sia morto nel 1961, riesce a farci sognare, incantare ed emozionare.
Il suo genio, la sua creatività e la perseveranza nel realizzare il suo sogno, mantengono inalterato il mito dopo 100 anni dalla fondazione della Walt Disney Corporation. Tutti noi dobbiamo a lui qualcosa, perché ci ha regalato tanti sorrisi, spensieratezza e ci ha fatto credere nei sogni. Noi per prime abbiamo fatto nostra la sua frase: “Tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli”. Grazie Walt!