Il 28 ottobre ricorre l’anniversario dell’inaugurazione della Statua della Libertà – monumento più importante degli Stati Uniti e tra i più famosi al mondo – che dal 1886 è posizionata alla foce del fiume Hudson, nella baia di Manhattan, sulla Liberty Island. La sua mole la rende visibile anche a 40 chilometri di distanza e rappresenta per tutti la democrazia e la libertà nel mondo. Pochi sanno che il vero nome dell’opera è Liberty Enlightening the World che tradotto vuol dire la Libertà che illumina il mondo.
Simboli e curiosità
Sono tantissimi i simboli che possiamo scorgere, a partire dalla figura femminile che riconduce alle sembianze di una dea, anche se la storia narra che per i lineamenti del viso, Bartholdi autore dell’opera, abbia preso spunto da quelli della madre. Ma ritornando ai simboli, ecco che la fiaccola rappresenta il fuoco eterno della libertà, le catene spezzate che si trovano ai piedi della statua simboleggiano la fine del potere dispotico e la corona, che con le sue sette punte, rappresenta i sette mari e relativi continenti. Ma oltre ai simboli, la Statua ha in sé delle curiosità: ad esempio nella mano regge una tavola sulla quale è riportata la data della Dichiarazione di Indipendenza Americana, ovvero il 4 luglio del 1776; ha funzionato come faro per i naviganti dal 1886 al 1902; il suo attuale colore verde, era originariamente marrone, cambiamento dovuto alla salsedine che nei decenni ha ossidato le 300 lastre di rame, materiale di cui è ricoperta.
Altra curiosità è che ad oggi ne esistono 302 copie sparse in tutto il mondo: 181 si trovano in Nord America, 72 in Europa, 24 in Asia, 15 in Sud America e soltanto 1 in Oceania e 1 in Africa.
Una storia di fratellanza
Facendo un passo indietro nella storia, sappiamo che la statua è un dono della Francia agli Stati Uniti per il centenario dell’Indipendenza Americana. I francesi vollero creare un monumento per dimostrare fratellanza tra le due nazioni e per celebrare entrambi gli eventi che avevano attraversato: le due rivoluzioni, che avevano in comune il senso della libertà e della giustizia. Bartholdi si occupò della progettazione della Statua che ricordasse nella maestosità il Colosso di Rodi e per creare la struttura portante si affidò a Gustave Eiffel, che ne realizzò l’ossatura.
I lavori per la realizzazione della Statua iniziarono nel 1875 e si conclusero nel 1884; l’opera fu costruita a pezzi, in diversi luoghi di Parigi e fu in seguito assemblata, ma venne nuovamente smontata e riposta in 300 casse che vennero successivamente stipate, poco alla volta, insieme alla grande struttura, sulla nave Isére della Marina Francese che fece l’ultima traversata il 19 giugno del 1885 con a bordo le ultime casse, attraccando finalmente nel porto di Manhattan.
Dall’arrivo della Statua sul territorio americano all’inaugurazione, trascorse più di un anno, in quanto non era stato approntato un basamento su cui erigere la statua e, solo dopo una raccolta fondi, istituita da Joseph Pulitzer attraverso le pagine del suo giornale, si raccolse il denaro sufficiente per dare mandato di progettazione a Richard Morris Hunt, architetto che costruì il piedistallo che ancora oggi la regge.
Il valore di un simbolo
Dal momento in cui la Statua venne eretta, gli americani capirono immediatamente quale fosse il suo immenso valore e quale potenziale attrattivo potesse avere in sé.
Successivamente all’inaugurazione venne costituito da subito un Comitato per la Statua, che si occupò di creare un servizio di trasporto che collegasse Manhattan all’isola, grazie alla presenza di battelli a vapore. Ancora oggi il servizio è attivo e permette ai visitatori di raggiungere Liberty Island ed Ellis Island dalla riva di New York.
Nel 1924 il governo federale dichiarò la Statua monumento nazionale e qualche decennio dopo lo divennero anche Liberty Island ed Ellis Island.
Un’ultima curiosità
Dopo l’infausto evento dell’11 settembre 2001, Liberty Island è stata chiusa per 100 giorni e la Statua della Libertà non è stata riaperta ai visitatori fino all’agosto 2004. Nel luglio 2009, la corona della Statua è stata nuovamente riaperta al pubblico previa prenotazione. Ogni anno sono oltre 4,5 milioni i turisti che visitano la Statua e non si può negare che, avvicinandosi in battello all’isola, un pensiero va a tutti quegli emigranti che, con una valigia di cartone i più fortunati, o con i loro fagotti di stoffa annodati, alla sua vista si sentirono impauriti, sia dalla sua maestosità, sia dalla grandezza della città alle sue spalle, ma nello stesso tempo furono animati dalla speranza di iniziare una vita più fortunata.