Oggi vorremmo sfatare alcuni luoghi comuni o pregiudizi che noi tutti potremmo avere, chi più chi meno, sulle donne al comando di aziende, nella politica e nel sociale. Vedremo come, per esempio, la storia può contraddire alcuni attuali convincimenti, presentandole come una minoranza o un’eccezione. Pensiamo che si faccia un torto alle donne quando ci si riferisce a loro come quota o percentuali, ognuno deve emergere e ricoprire ruoli o posizioni indipendentemente dal sesso, ma semplicemente per le proprie qualità.
Le donne nella storia
La storia viene incontro a questa convinzione. Dai tempi più remoti abbiamo visto che Re, Imperatori, Dittatori, Capi di Stato o Politici hanno avuto al loro fianco donne di grande spessore che molte volte hanno facilitato il loro compito e che hanno tessuto relazioni importanti per il buon governo di quel determinato Paese. Di contro, se guardiamo sempre al passato, possiamo affermare senza essere smentiti che alcune di loro hanno dato addirittura il nome a intere epoche della storia, a partire da Elisabetta I di Inghilterra, per esempio, che diede inizio a grandi conquiste e cambiamenti, oggi la definiamo Epoca Elisabettiana, mentre il padre Enrico VIII lascia traccia di sé solo per la sua crudeltà e le sue mogli. Che dire della Regina Vittoria? Il periodo vittoriano per la nazione fu un periodo di cambiamenti importanti anche per le classi sociali più umili, per l’economia e per l’espansione del Commonwealth, per poi arrivare a dare un’impronta di sé anche nell’architettura e nelle arti. Vittoria influenzò moltissimo quasi un secolo di storia inglese. Se andiamo più indietro nel tempo, in Egitto, tantissime furono le sovrane che accanto al loro faraone ebbero potere e regnarono anche da sole come Hatshepsut, ricordata negli scritti come una dei migliori sovrani d’Egitto. E nei secoli successivi la bellissima Nefertiti, che veniva coinvolta dal faraone in tutte le decisioni del regno, e Nefertari la splendida moglie di Ramses II che tra le tante attività e azioni, con grande diplomazia, mise fine agli scontri e alle guerre con l’Impero Ittita. Potremmo parlare anche di Cleopatra, per poi passare al potere delle donne romane dell’antico Impero, Cornelia, madre dei Gracchi, Agrippina, Flavia Giulia Elena, madre di Costantino e così via, tutte donne che non si sono accontentate di agire nell’ombra ma hanno dimostrato contro tutti i pregiudizi del tempo di essere capaci e molte volte migliori dei loro mariti, figli o padri.
Le donne e la politica
Anche guardando indietro nel tempo, al mondo della politica, tantissime donne, anche in Stati dove le donne non sono, per religione o cultura, prese molto in considerazione, hanno trovato un loro ruolo importante e decisivo nella vita economica, sociale e governativa delle loro nazioni.
Pensiamo ai primi ministri quali Indira Gandhi dell’India, Golda Meir di Israele, Margaret Thatcher (la Lady di ferro inglese, soprannominata così solo per un carattere forte), la tedesca Angela Merkel e non ci meravigliamo delle donne Presidenti della Repubblica quali Isabel Péron dell’Argentina, Corazón Aquino delle Filippine, Dilma Roussef del Brasile, e ce ne sono a decine che hanno contribuito con il loro sapere, la loro forza e determinazione a dare al loro Paese qualcosa in più e migliore di quello che avevano ereditato dai loro predecessori. Per ognuna di loro sono state scritte centinaia di pagine e non solo perché erano donne ma soprattutto perché avevano delle capacità, perché avevano lottato, li si più degli uomini, per ricoprire o ottenere risultati che ad un uomo sarebbero stati più facili da raggiungere per quel famoso tessuto sociale, di cultura o tradizione acquisito nei secoli.
Le donne nella imprenditoria e nella scienza
Nell’imprenditoria le cose assumono un altro aspetto. Qui il classismo è più forte, più radicato, oggi a ricoprire ruoli di Presidente o Amministratore Delegato di un’azienda il rapporto è 1 donna su 5 uomini. Lasciamo parlare i numeri! Tutti ricordano Luisa Spagnoli che ad inizio secolo scorso, dovette lottare a denti stretti per far valere le sue idee e la sua creatività in Perugina; ai nostri giorni Fabiola Giannotti Presidente CERN con un curriculum da far invidia al più colto e preparato tra gli uomini, Ursula Von der Leyen Presidente della Commissione Europea, che ha meritato più di altri di occupare quella poltrona per decenni “riservata” agli uomini. Un grande rilievo nella scienza e nella letteratura si evidenzia leggendo l’elenco delle donne che hanno vinto il Nobel, sono 58, con il primato della Curie che per i suoi studi ne ha vinti due.
Ma anche la classifica di Forbes ci fornisce alcuni spunti interessanti: troviamo in qualità di Amministratore Delegato Mary Barra, prima donna ad occupare questa posizione a livello mondiale, in un’azienda automobilistica, la General Motor. Tra le 100 donne con più potere al mondo Oprah Winfrey giornalista, conduttrice, scrittrice e editore, che con le sue capacità e la sua intuizione, ha saputo trovare la strategia perfetta per far eleggere il primo Presidente afro degli Stati Uniti d’America. Emma Natasha Walmsley, oggi Amministratore Delegato di GlaxoSmithKline, colosso mondiale nel settore farmaceutico.
Anche l’aspetto economico è stato ed è discriminante per le donne e qui non parliamo di merito ma sottolineiamo un concetto di riconoscimento e di giustizia. In qualunque parte del mondo “evoluto” oggi le donne a parità di CV, di anzianità di servizio e titolo di studio, percepiscono uno stipendio del 30% inferiore a quello degli uomini. Il nostro auspicio è che i nostri figli non debbano ritrovarsi ancora, nei decenni futuri, a fare i conti con un trattamento differente a livello economico e di carriera ma guadagnarsi il loro posto di lavoro o occupare una poltrona per meritocrazia e non per nepotismo o classismo. Buon lavoro a tutti, uomini e donne!