Cosa sarebbe l’Italia e Roma senza gli anni ’60 e lo straordinario racconto della Dolce Vita? Oggi abbiamo voglia di immergerci in quel mondo di sfarzo, divertimento e leggerezza che ha caratterizzato il costume e la cronaca di uno dei periodi d’oro del nostro Paese, un decennio che ha contrassegnato il boom economico, conosciuto in Italia e nel mondo come la “Dolce Vita”. La Dolce Vita è Roma e il suo cuore pulsante, è la frequentatissima Via Veneto, la più bella via della Roma Umbertina, intorno alla quale negli anni precedenti, si era sviluppato un grande isolato con ville e case da pigione, per soddisfare le esigenze di quella borghesia che desiderava vivere nella capitale d’Italia.
Gli anni precedenti, post-bellici, portano un fiorire di attività, imprese e lavori che si concentrano nelle grandi città e Roma non è da meno. Così la città si popola di uomini d’affari italiani e stranieri, ambasciatori, diplomatici, prestigiosi architetti e famosi attori, in quanto il cinema diventa, alla metà degli anni ’50, con il neorealismo di registi quali Rossellini, De Sica, Germi, un’industria vera e propria che darà alla Capitale e all’intero Paese una visibilità e notorietà difficilmente raggiungibile con altre attività.
Via Veneto e l’Hotel Excelsior
Via Veneto è la via per eccellenza che rappresenta lo spirito e il glamour di quel periodo; sui marciapiedi si incontra “la bella gente”, la nobiltà, l’aristocrazia e l’alta borghesia. Situata a pochi passi da Piazza di Spagna e da Villa Borghese offre una serie di innumerevoli alberghi di lusso e di locali alla moda, che si mostrano alla città con la loro bellezza e tutta la loro storia. Tra tutti, al numero civico 125, un albergo definito al momento della costruzione l’Hotel più parigino di Roma, con il suo inconfondibile stile Liberty, simbolo della Belle Époque: l’Hotel Excelsior. Un capolavoro, con la sua cupola cuspidata, progettato agli inizi del ‘900 prima dall’architetto Emil Vogt e poi dall’italiano Otto Maraini che vi subentrò in epoca successiva. Fu nel periodo bellico che la residenza fu occupata dai nazisti, e qui presero alloggio gli ufficiali del comando tedesco della Wermacht.
L’Hotel Excelsior, agli inizi degli anni ‘20, rappresentava un rifugio e un luogo di ispirazione per i personaggi della cultura e dell’arte europea. Qui, nei suoi saloni, si davano appuntamento Picasso, Apollinaire, De Chirico e tanti altri eclettici personaggi. Negli anni Cinquanta fu ritrovo della vita letteraria e culturale italiana.
Roma e la Dolce Vita
Con l’avvento del cinema e grazie al regista Federico Fellini, ebbe inizio la Dolce Vita e via Veneto, con l’Hotel Excelsior, divenne il luogo preferito dal jet-set internazionale. Fu la residenza italiana di grandi nomi di Hollywood in quanto Cinecittà, con i suoi Studi, stava diventando sede delle più importanti produzioni cinematografiche dell’epoca. Quindi era facile incontrare nella sua hall o nei suoi corridoi, Elizabeth Taylor e Richard Burton, Joan Crawford, Orson Welles, Frank Sinatra, Liza Minelli e tanti altri ancora. Possiamo dire che l’Hotel Excelsior fu la “casa” di coloro che contribuirono a rendere Cinecittà la mecca del cinema europeo. In Via Veneto si viveva 24 ore su 24, giorno e notte, e ai tavolini dei locali tra i più esclusivi e alla moda del momento, quali l’Harry’s Bar, Doney o il Bar Rosati (oggi non c’è più), si potevano incontrare attori, letterati, politici e star. Era il luogo per farsi fotografare dai famosi paparazzi e quindi apparire sui rotocalchi internazionali.
Negli anni seguenti, la prestigiosa location ospitò le nuove generazioni della musica e del cinema, star del calibro di Whitney Houston, Diana Ross, Anastasia, Sean Connery e Sylvester Stallone.
Ma anche i politici furono affascinati dalla sua storia e dall’allure che contraddistingueva la via e i suoi locali: la famiglia Kennedy, Colin Powell, Condoleezza Rice, per non dimenticare tutti i protagonisti e firmatari del trattato della Costituzione Europea, che scelsero ancora una volta le camere e le sale del rinomato Hotel Excelsior per suggellare l’importante accordo.
L’Hotel oggi, oltre a godere di una posizione centrale, tra le più prestigiose, gode di oltre undici sale meeting, un meraviglioso Wellness Center e ospita lo storico ristorante Doney. Dall’ingresso, possiamo godere della vista dei suoi enormi lampadari di cristallo, i preziosi pavimenti in marmo ricoperti da sontuosi tappeti e dagli arredi antichi che rendono le stanze, gli ambienti e i saloni, luoghi da favola, dove si respira tutta la storia di cui l’Hotel si pregia.
La sua bellezza ancora oggi permette lo svolgimento di eventi di grande importanza e di molta eleganza e al contempo si propone come un ritrovo intimo e raccolto, grazie alla raffinatezza di quel lusso per nulla sfarzoso. L’offerta gastronomica è affidata ad un grande chef che spazia dalla cucina regionale e a quella internazionale. Un angolo del passato che noi comuni mortali e figli del nostro tempo possiamo solo apprezzare con un pizzico di nostalgia per non aver vissuto quei meravigliosi anni della tanto decantata e rimpianta Dolce Vita.