“Bacteriart, from invisible to visible”: quando la scienza diventa arte
Abbiamo assistito all’evento digitale organizzato da NABA Nuova Accademia di Belle Arti e Yakult Italia e ci siamo trovate davanti qualcosa di estremamente nuovo: un progetto tra arte e scienza, dall’invisibile al visibile. Ne parliamo con Arianna Rolandi, Direttore Scientifico e Relazioni Esterne di Yakult Italia, nel nostro caffè delle 11.00.
Ci racconti come è nato questo progetto e qual è stata l’idea di partenza?
Yakult Italia ha da sempre interpretato il suo ruolo di “Pioniere nei probiotici”, come un impegno educazionale nei confronti dei temi scientifici e lo ha fatto con partner di alto profilo. La microbiologia è una disciplina affascinante e poco conosciuta dal grande pubblico, che spesso associa al mondo dei microorganismi solo gli aspetti patologici e non il grande contributo che i microrganismi che abitano dentro di noi apportano alla nostra salute.
“BACTERIART, from invisible to visible” nasce quindi dal desiderio di Yakult Italia, di identificare linguaggi nuovi e alternativi per avvicinare la microbiologia al grande pubblico, e far scoprire il fascino di questo micro-mondo, che è anche il cuore dell’azienda da oltre 85 anni. NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, ha aderito con entusiasmo alla proposta, nella cui caratteristica di “apparente invisibilità” ha visto una sfida creativa di grande coinvolgimento per i propri studenti.
È stato difficile, da parte dei giovani artisti, rendere la scienza un po’ “pop art”?
L’idea e la partnership con Naba nascono quasi due anni fa e la progettazione di “BacteriaArt from invisible to visible” è stata una grande scommessa affrontata in questi tempi difficili di pandemia con tutte le limitazioni che si possono immaginare, primo tra tutti il distanziamento. Tuttavia i Team di Yakult e di NABA non si sono fatti scoraggiare e gli studenti hanno dimostrato una capacità di adattamento incredibile. Per farti un esempio, la giornata evento di formazione prevista nel laboratorio di microbiologia AAT di Piacenza (nostro partner) è stata completamente riprogettata con un “live virtual Tour” di alcune ore, altamente partecipato e interattivo. D’altronde, dalle opere d’arte finaliste, si ha una percezione tangibile di come i giovani artisti abbiano avuto la capacità di interpretare il mondo invisibile, attualizzandolo alla complessa realtà del nostro nuovo quotidiano. L’arte come la scienza colgono lo “spirito del tempo” ed è questo il loro vero grande insegnamento.
È la prima volta che Yakult Italia, realizza un progetto così nuovo, quasi avvenieristico?
Forse non sai che il nostro ceppo probiotico L. casei Shirota è andato nello spazio. Non scherzo, ma nel 2014 Yakult ha iniziato una collaborazione con l’agenzia spaziale giapponese JAXA, per un progetto di ricerca estremamente innovativo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Scopo del progetto è indagare i possibili effetti dell’assunzione di L. casei Shirota sul sistema immunitario e sul microbiota intestinale, in condizioni di microgravità. L’obiettivo di questa ricerca è di contribuire al mantenimento e al miglioramento della salute e delle performance degli astronauti, con un’inevitabile ricaduta positiva sulle conoscenze acquisite per la salute della popolazione generale. Più innovativo dello spazio, cosa c’è?
Avete già altri progetti in cantiere per il prossimo anno?
Noi non ci fermiamo mai, perché abbiamo il privilegio di avere costruito relazioni salde e durature con partner di alto profilo. Ed è un lavoro estremamente gratificante partecipare a questa continua progettazione, che deve avere una ricaduta educazionale positiva sul pubblico. Quindi, speriamo di riconfermare la collaborazione con NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, di realizzare nuovi esperimenti all’interno dell’ iLab-Alimentazione del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano e di proseguire con nuove edizioni, dedicate ai professionisti della salute, della Yakult Academy on Nutrition Communication, con la Scuola di studi superiori in alimenti e nutrizione dell’Università di Parma. Per gli altri progetti in cantiere manteniamo un po’ di mistero, seguiteci per scoprirli.
Le opere vincitrici del progetto