Quando si parla di donne in cucina si rischia sempre di cadere un po’ nella banalità e in luoghi comuni. In verità, il mondo degli chef professionisti, a differenza dell’immaginario che vede le donne ai fornelli, è un mondo maschile da sempre; solo negli ultimi decenni si sono fatte strada le donne grazie anche all’essersi aggiudicate qualche Stella Michelin.
Ma c’è una donna nella storia della cucina che ci ha conquistate più di altre: stiamo parlando di Julia Child, una pioniera nel mondo della cucina televisiva e una scrittrice di grande talento che si affermò quando la cucina era solo riservata alle casalinghe.
Cresciuta in una famiglia altolocata, a Pasadena, in California, a 13 anni si incominciò ad interessare alla cucina in quanto non amava mangiare i piatti della tradizione americana. Si laureò nel 1934, mentre coltivava alcune passioni, tra le quali il teatro e dall’alto dei suoi 1,88 cm di altezza, al basket; ma il suo sogno era diventare scrittrice.
Nella sua giovane vita tanto movimentata, in Cina, conobbe Paul, il futuro marito, funzionario di un ente governativo americano e rientrata in patria per sposarsi, pensò di frequentare un corso di cucina a Los Angeles, in quanto Paul era un’amante del mangiare bene.
L’alta scuola di cucina
La vera svolta arriva quando il marito viene trasferito all’U.S Information Service a Parigi e sotto la sua spinta, era un palato raffinato, convince Julia a frequentare un corso di cucina. Così Julia, si iscrive, superando tanti intoppi e veti, alla famosissima scuola del Cordon bleu. Suo Maestro fu Max Bugnard che aveva lavorato a Londra con il più celebre, chef di allora, Escoffier. Nel 1951, dopo aver appreso tante tecniche con due sue amiche, fonda “L’École des trois Gourmandes” e, subito dopo, pubblica il suo primo libro “Mastering the Art of French Cooking”. Ricette rivolte per lo più alla classe media americana che in quel momento viveva gli anni del boom. E negli Stati uniti fu subito bestseller. Sagace la sua prefazione che riportiamo fedelmente: “Questo è un libro per la cuoca americana senza domestici, che può di tanto in tanto tralasciare budget, diete, agende, pasti dei bambini, sindrome dell’autista e qualsiasi altra cosa possa interferire con il piacere di produrre un cibo meraviglioso”.
È arrivato il successo
Paul Child, con sommo rammarico di Julia, nel 1961 viene trasferito a Boston. Julia che lo segue nel rientro a casa continuerà a visitare la Francia, dove manterrà una casetta come punto di appoggio. Ed è proprio a Boston che arriva per Julia il successo televisivo, con la realizzazione di un suo programma “The French Chef”. 206 episodi che Julia conclude sempre con: “Bon appetit”, saluto che porterà la cucina francese in tutte le case americane. Ma fu solo il primo di tantissimi altri programmi, tutti di successo. Addirittura, La serie televisiva My life in France uscì postuma nel 2006, anno della morte di Julia. I suoi programmi la portarono a vincere tanti premi televisivi ma la sua passione per la cucina francese le valse la Medaglia Presidenziale della Libertà e fu insignita della Legion D’Onore. Pensate che una parte della sua cucina si può visitare ancora oggi presso lo Smithsonian Institution a Washington.
Ma qual era effettivamente “l’ingrediente” che la portò a tanta fama e notorietà? Sicuramente Julia era una donna un po’ “stramba”, goffa e anche un po’ svampita. Si racconta che durante le riprese facesse cadere di tutto: piatti già pronti, ingredienti, pesci interi, e ogni cosa che lavorava o toccava. Il suo intuito fu quello di apparire ciò che era, così! Vietò al produttore e ai montatori di tagliare le scene. Appariva sullo schermo con la sua quotidianità imperfetta, con il suo modo di essere e di parlare ironico e allampanato. Ecco il suo successo, oltre alla bontà dei suoi piatti fu l’autenticità che la metteva in correlazione con lo spettatore e che la faceva amare anche dalle donne più giovani.
Hollywood parla di lei
Nei suoi libri racconta le ricette con ironia e semplicità, facendo si che piatti ricercati diventassero alla portata di qualunque casalinga che desiderasse portare in tavola, alla sua famiglia, pietanze dai nuovi sapori. Così il “Manzo alla Bourguignonne”, il “Coq au vin”, la “Pissaladiere” e la “Zuppa di porro e patate” entrarono facilmente nelle cucine di tutti gli Stati Uniti. Per le americane ne cambiò sostanzialmente la cucina.
La sua storia e la sua vita, con tutte le passioni e il grande entusiasmo che da sempre la contraddistinse, insieme all’unione forte e di grande amore con il marito Paul, furono riportate nella pellicola cinematografica nel 2009, nel film Julie e, Julia dove una grandiosa Meryl Streep e un altrettanto fantastico Stanley Tucci danno vita ad una storia appassionante a tratti esilarante. Se l’avete perso, guardatelo, non ve ne pentirete. “Bon Appetit”!