Il landò con Carlo e Diana

Matrimonio di Carlo e Diana: Buckingham PalaceEra il febbraio 1981, quando in forma ufficiale, Buckingham Palace annunziò al mondo intero il fidanzamento dell’allora Principe di Galles Carlo, erede al trono, con Lady Diana Spencer. A siglare quell’unione, al dito di Lady D, un magnifico zaffiro circondato di brillanti e tante, tantissime foto. Ma a riguardarle oggi, quelle foto ci raccontano già una certa infelicità di entrambi, si sorridenti, ma con uno sguardo malinconico. Il mondo stava assistendo ad una favola dei tempi moderni senza mai pensare che, di lì a qualche anno, tutto sarebbe diventato un botta e risposta di tradimenti, bugie e dichiarazioni scottanti.

Ma facciamo un passo indietro e per la nostra RubricaGli Eventi da Ricordare” celebriamo l’evento del secolo, così come è stato vissuto a suo tempo: feste, gossip, curiosità, cerimoniale di corte e alcune indiscrezioni.

Il 29 luglio 1981

A quasi sei mesi dall’annuncio del fidanzamento, gli schermi di tutto il mondo trasmettevano in diretta l’evento mediatico più importante di quegli anni: il matrimonio dell’erede al Trono d’Inghilterra con la futura regina Lady Diana Spencer. La giovanissima e bellissima Principessa (titolo acquisito dopo le nozze) attraversò la navata della Saint Paul Cathedral con indosso il suo abito bianco dallo strascico di 7 metri e mezzo, interamente ricamato a mano. Diana, all’insaputa di tutti, fece inserire tra i ricami dell’abito un piccolo portafortuna in oro e brillanti, a forma di ferro di cavallo. Nel suo intento, avrebbe dovuto portare fortuna. Ma ahimè, non funzionò.

Carlo e Diana dissero “si lo voglio” davanti a 3.500 invitati, ma questo matrimonio da favola ha davvero numeri pazzeschi e un’infinità di curiosità. A partire dallo scambio dell’ordine dei nomi di Carlo che Diana pronunciò al momento delle promesse. Creò disagio e qualche sorrisino. Ma non solo, Carlo e Diana fecero togliere per entrambi, dalla liturgia delle promesse, la parola “obbedirgli”, cosa che creò scalpore.

Curiosità e dietro le quinte

Non tutti sanno che per l’occasione furono preparati due bouquet di fiori, uguali tra di loro, e consegnati la mattina del 29 luglio in orari e luoghi diversi; fu per volere della Regina Elisabetta che, memore del suo matrimonio, in cui aveva perso il suo bouquet, per Diana ne volle uno di scorta. Oltre 750 milioni di persone videro la cerimonia in Tv: venne trasmessa in 50 Paesi e in oltre 100 canali televisivi. Furono organizzate centinaia di feste nel Regno Unito, nel Commonwealth e in altri Stati per rimarcare l’evento. La coppia tagliò 27 torte nuziali, mentre la torta ufficiale fu preparata dal pasticcere della scuola di cucina della Royal Naval realizzata in 14 settimane; anche qui vennero prodotte due torte identiche, nel caso la prima venisse danneggiata. Pensate che una fetta della torta nuziale fu messa all’asta e acquistata per 1200 dollari.

Per la sicurezza del matrimonio, degli invitati e del pubblico presente nelle vie cittadine, vennero impiegati oltre 4.000 poliziotti e 2.200 militari furono dislocati per gestire la folla lungo tutto il percorso del corteo nuziale.

Alla cerimonia erano presenti tutte le teste coronate del mondo senza nessuna eccezione, tutti i Governatori Generali del Regno e del Commonwealth, personaggi famosi dell’arte e della musica e non mancarono e per volere di Lady D, tutte le insegnanti e il personale della scuola dove aveva lavorato prima del matrimonio. Poche le assenze importanti: il Presidente dell’Irlanda, al quale fu sconsigliato di partecipare, data la disputa in atto con l’Inghilterra, e il Presidente della Grecia, in polemica con il Re in esilio Costantino II. La coppia all’altare ebbe ben 7 testimoni, 2 paggi e 8 damigelle facenti tutti parte dell’aristocrazia inglese.

Il landò con Carlo e DianaI regali di nozze, come si può immaginare, furono tutti preziosi e di gran pregio, anche se qualcuno di indubbio gusto: dalle porcellane di Boemia, agli argenti realizzati per mano dei maestri australiani, parure di gioielli, orologi da polso e da muro, quadri e sculture, centrotavola e mobili antichi ma anche accessori di pregio come guanti e cappelli. Doni tra i più svariati, che trovarono la loro collocazione prima di essere “usati” dagli sposi, in una mostra al St. James’s Palace, dal 5 agosto al 4 ottobre del 1981. Gli sposi per il viaggio di nozze partirono con un landò alla volta della stazione per salire a bordo del British Royal Train, ripercorrendo una parte del viaggio che fecero i genitori di Carlo nel lontano 1947. Successivamente, si recarono in aereo a Gibilterra, dove si imbarcarono sul Britannia e vi rimasero per undici giorni per una crociera che toccò la Tunisia, la Sardegna, la Grecia e l’Egitto. Al loro rientro si ritrovarono con tutta la famiglia reale nel Castello di Balmoral, in Scozia. Dovete sapere che Andrea ed Edoardo, i fratelli di Carlo, attaccarono un cartello “just married” alla carrozza che usarono gli sposi, “rompendo” così il rigido protocollo reale.

Insomma, a vedersi un matrimonio che aveva tutte le carte in regola per durare, una famiglia che, con l’arrivo dei due figli, sarebbe potuta essere perfetta ma che invece nel 1992 annuncia la separazione, dopo uno scambio di dichiarazioni di fuoco, intercettazioni telefoniche, interviste ma soprattutto la presenza di amanti, da entrambi le parti. Ma la vera favola, per il mondo intero, terminò solo quando il 30 agosto del 1997, sotto il Ponte dell’Alma a Parigi, chiudeva gli occhi Diana, per sempre la “Principessa del Popolo”, vittima di un incidente d’auto.

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