Il Live Aid per aiutare l'Etiopia

Il Live Aid per aiutare l'Etiopia

Se avete compiuto cinquant’anni non potete non ricordare l’evento mediatico più ambizioso mai realizzato: il concerto via satellite, in contemporanea tra due continenti, che ha portato sul palco tutte le rockstar del pianeta. Bob Geldof, organizzatore del Live Aid, volle creare un evento mondiale per una buona causa: raccogliere fondi per alleviare la carestia che aveva investito l’Etiopia e che stava procurando molte morti, soprattutto tra la popolazione infantile.

Il Live Aid

Live Aid a LondraIl Concerto si tenne il 13 luglio del 1985 al Wembley Stadium di Londra e al John F. Kennedy Stadium di Philadelphia (USA). Fu presentato al mondo come il “jukebox mondiale” dove erano presenti nel primo 72.000 spettatori, nel secondo 90.000. Ma la platea fu molto più vasta, in quanto l’evento in diretta fu trasmesso, attraverso la BBC, in oltre 150 Tv (il 95% delle tv del mondo), raccogliendo davanti agli schermi oltre 2 miliardi e mezzo di spettatori e attraverso la ABC Radio Network in contemporanea, a milioni di radioascoltatori.

Facciamo un salto indietro negli anni e cerchiamo di raccontarvi, anche per chi non c’era, quello che è stato ed ha rappresentato per le generazioni di allora.

Un evento per tutte le fasce di età in quanto sul palco salirono oltre 75 tra band e cantanti: c’erano i miti del rock e le giovani band che iniziavano ad affacciarsi al successo proprio in quegli anni. Il concerto iniziò alle ore 12.00 a Wembley e si concluse alle ore 4 a Philadelphia per una durata di 16 ore, tra musica e spettacolo di altissimo livello.

Ad aprire il concerto, alle ore 12.00, furono gli Status Quo, seguiti dagli Spandau Ballet, Joan Baez, Elvis Costello, Paul Young, Alison Moyet, Bryan Adams, Dire Straits, David Bowie, gli Wham, Elton John, Madonna, i Duran Duran, Mike Jagger, Tina Turner, Eric Clapton, Bob Dylan, Paul McCartney e tanti altri ancora. Pensate che Phil Collins riuscì a esibirsi a Londra per poi salire sul mitico Concorde della British Airways ed essere presente anche sul palco di Philadelphia. Incontrò sull’aereo Cher che all’oscuro dell’evento, senza alcun indugio, anche se non prevista, salì anche lei sul palco per condividere l’esibizione di Collins.

I Queen

Freddi MercuryMa c’è un evento nell’evento che ha fatto entrare il concerto Live Aid nella storia della musica mondiale: la presenza dei Queen. Alle 18.41, con l’annuncio dell’ingresso di “Her Majestic Queen!”, gli stadi esplosero in un boato. Freddie Mercury, vestito di bianco, entrò saltellando e dopo un giro del palco si sedette al pianoforte e le sue dita diedero avvio alle note inconfondibili di Bohemian Rhapsody e poi di Radio Ga Ga. Il pubblico era in delirio era impossibile non battere le mani, cantare e ballare. Quindi fu la volta di Hammer to fall, in un crescendo epocale che con We will rock you e We are the Champions consacrarono il gruppo e lo consegnarono definitivamente alla storia. La loro performance durò 20 minuti e furono minuti di brividi e di emozioni. Ma c’è anche un dietro le quinte: pensate che il fonico Trip Khalaf, che gestiva la regia, disattivò i limitatori del sound system così che la loro esibizione fu la più rumorosa rispetto alle altre. I Queen uscirono dal palco e, sempre dietro le quinte, incontrarono Elton John che andò loro incontro e ad alta voce, con tono ironico, disse: “Bastardi! Avete rubato la scena a tutti!”.

Il Live Aid fu il concerto più visto di sempre, dove non mancarono sugli spalti personaggi famosi, tra questi Lady Diana e il Principe Carlo. Ci sono un paio di curiosità che ci hanno colpito: per esempio, Bob Geldof per tornare a casa, al termine del concerto, fu costretto a fare l’autostop perché non trovò nessun taxi. Sir Elton John, con un cappello di cuoio in testa, ha allestito nel backstage un barbecue. Freddie Mercury non partecipò alla cena di fine spettacolo e andò a casa per godersi il finale del concerto sul suo divano.  La raccolta fondi, dopo 4 ore di spettacolo, non aveva raggiunto gli obiettivi che Geldof si era prefissato. Decise quindi di cambiare la scaletta e mandare in onda, tra una performance e l’altra, filmati di bambini etiopi in difficoltà. L’effetto fu struggente e il contatore delle donazioni cominciò a salire vertiginosamente. Si dice che, la singola donazione più alta, fu quella della famiglia dei reali di Dubai, che contribuì con 1 milione di sterline. La raccolta complessiva fu di 150 milioni di sterline.

Per tutti fu un evento storico ed eccezionale. Chi c’era porta con sé un ricordo indelebile, chi non lo ha vissuto, faccia un giro su You Tube… ancora oggi ne vale proprio la pena!

Domande? Scrivici qui

Sarete ricontattati al più presto.

    Interessato a:
    Acconsento al trattamento dati personali (nome, email e telefono) da parte di Time For Events in conformità alla normativa sulla privacy (reg. UE 2016/679).