La nave Amerigo Vespucci della Marina Militare

Quando si ha la fortuna di vedere il Veliero ancorato al largo delle nostre coste, non si può che rimanere stupiti dal fascino e dall’attrattiva che crea in ognuno di noi. È una nave imponente, elegante, simbolo di bellezza, perseveranza, abnegazione e coraggio. È il gioiello della nostra Marina Militare e porta con sé decenni di storia gloriosa, che rende ogni italiano orgoglioso. Vi raccontiamo la sua nascita, la sua storia, le sue caratteristiche e qualche curiosità.

Dalla progettazione, al varo, alla sua navigazione

La nave Amerigo Vespucci della Marina MilitareLa Marina Militare negli anni Venti fu costretta a rinnovare le unità destinate all’addestramento degli allievi dell’Accademia Navale. Nonostante l’avanzare della tecnologia, si pensò di progettare delle navi che avessero già allora un basso impatto ambientale e marino, così si optò per dei velieri. Nel 1925, dovendo mandare il primo Amerigo Vespucci al disarmo, si progettarono e costruirono due velieri: la prima delle due unità, il Cristoforo Colombo, entrò in servizio nel 1928 e fu impiegata come nave scuola sino al 1943. Dopo la Seconda guerra mondiale fu ceduta ai russi per il risarcimento dei danni di guerra. La seconda, l’Amerigo Vespucci, fu realizzata nel Regio Cantiere di Castellamare di Stabia e varata il 22 febbraio 1931. Lo stesso anno, in luglio, entrò in servizio e il primo viaggio di addestramento fu con destinazione il Nord Europa. Tra il Mediterraneo e l’Atlantico, l’Amerigo Vespucci svolse il suo ruolo di addestramento anche durante la Seconda guerra mondiale (rimase ferma solo nell’anno 1940).

Dal dopoguerra fino al 1952, è l’unica nave scuola a vela della Marina Militare e nel 1955 viene affiancata da un’altra nave: Palinuro. Attualmente l’Amerigo Vespucci è la più antica nave ancora in servizio, una delle più famose di tutti i tempi, soprannominata la “Regina dei Mari”. Nel 2006, dopo 75 anni di servizio, fu portata nell’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia per importanti lavori di manutenzione, che la fermarono per parecchi mesi.

La bellezza degli interni

La nave Amerigo Vespucci della Marina MilitareÈ già una fortuna incrociarla nei nostri porti, ma non ci sono parole quando si ha la possibilità di salire a bordo. Tutto è perfettamente tirato a lucido, gli interni sono un gioiello degli anni ’30. Il suo scafo elegante incanta per il colore intercalato dagli oblò di ottone, i bellissimi fregi di prora e l’arabesco di poppa in legno, ricoperti di foglie di oro zecchino. E cosa dire della perfezione dei dettagli: le 26 vele in tela olona, le cime (lunghe ben 36 km) in materiale vegetale, i legni pregiati quali il tek, il frassino, il legno santo. Una nave con tre alberi lunga 101 metri di bellezza e fascino. Nell’accedere negli alloggi degli ufficiali non si può che provare ammirazione, mista ad un timore reverenziale. Per andare nella splendida Sala del Consiglio (realizzata in noce e mogano)  si percorre un lungo corridoio, dove alle pareti sono appesi centinaia di Crest (emblemi a forma di scudo) che vengono scambiati con le autorità dei porti dove si ormeggia. È una testimonianza concreta della moltitudine dei Paesi che la Vespucci ha visitato nel corso della sua attività.

Al ponte inferiore si trova il Quadrato Ufficiali con la sala da pranzo e il bar, dove le pareti sono abbellite da decine e decine  di foto storiche, per poi passare agli alloggi degli allievi ma.. al suono di un fischio la visita si interrompe. Tutti si mettono sull’attenti perché è salito a bordo il Comandante, il quale deve essere salutato con tutti gli onori che il protocollo prevede.

Curiosità

La nave Amerigo Vespucci della Marina MilitareNon tutti sanno che nel 1962 la nostra “Regina”, incontrò nel Mediterraneo l’Independence, portaerei americana che, data la lontananza della sagoma, chiese: “Chi siete?” la nave scuola rispose: “Amerigo Vespucci”. La portaerei a quelle parole, fermò i motori, suonò tre colpi di sirena in segno di saluto e replicò: “Siete la più bella nave al mondo”. La sua fama negli anni ha avuto un crescendo esponenziale dovuto anche a delle gesta dei suoi Comandanti/Ammiragli. Come fu a Londra, quando sul Tamigi, solcò le acque rifiutando i rimorchiatori o al porto di Portsmouth, dove ormeggiò sempre a vela, tra un incrociatore e una portaerei. Magnifico! In occasione delle Olimpiadi di Roma l’Amerigo Vespucci trasportò la fiamma olimpica dal Pireo a Siracusa. Oltre al suo ruolo di nave scuola, il Veliero ha avuto il compito di “Ambasciatore sul mare dell’arte, della cultura e dell’ingegneria italiana”. È stata ormeggiata nei porti più importanti del mondo in occasione di grandi eventi quali: la 31° America’s Cup ad Auckland e i Giochi Olimpici di Atene nel 2004.

Per concludere, vi diciamo che in Marina ogni nave ha un nome e un motto, quello dell’Amerigo Vespucci, ufficializzato nel 1978 è: “Non chi comincia, ma quel che persevera”, motto che esprime la vocazione alla formazione e all’addestramento dei futuri allievi ufficiali della Marina Militare Italiana. Precedentemente i suoi motti sono stati: “Per la Patria e per il Re” sostituito nel 1946 con “Saldi nella furia dei venti e degli eventi”.

Buon vento Amerigo Vespucci, continua a solcare i mari del mondo con il tuo fascino e la tua imponenza!

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