Il Quirinale tra galateo e protocollo

Il Quirinale tra galateo e protocolloQuando organizziamo un evento, dobbiamo stare sempre attenti sicuramente ai dettagli, ma dobbiamo anche seguire delle regole di bon ton e, in alcuni casi, dei veri protocolli, soprattutto quando ospitiamo le Istituzioni o personaggi provenienti dall’estero, che hanno usi e costumi differenti dai nostri.

Ogni fase è importante per costruire un evento che risulti il più perfetto possibile e il rispetto delle regole ci permette di non lasciare niente al caso. Uno degli esempi che più ci affascina, è il Cerimoniale del Quirinale, composto sia da centinaia di pagine scritte, sia da regole non scritte che si tramandano sin dalla fine dell’800. Il cerimoniale viene sempre attivato quando a un evento, sia all’interno del Palazzo, sia in altro luogo, è presente il Capo dello Stato. Come dicevamo, nulla è affidato al caso, ogni singola attività e azione deve essere pensata, analizzata e realizzata rispettando il rigido protocollo e ogni cosa deve essere al proprio posto. Questo è uno dei compiti di competenza e responsabilità del Capo del Cerimoniale.

Gli Ospiti e il Cerimoniale

Il Quirinale e il protocolloPensiamo per un attimo a tutti gli eventi che si tengono al Quirinale, in presenza del Presidente. Gli ospiti vengono accolti nel grande atrio o cortile, dove in precedenza viene stesa una passatoia, solitamente di colore rosso scuro; a seconda dell’importanza dell’ospite, è presente il Picchetto d’Onore e, qualche volta, anche la banda musicale dei Carabinieri. In occasione delle visite di altri Capi di Stato, il protocollo prevede l’Onore alla bandiera. Una curiosità: il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in visita ufficiale al Quirinale, dimenticò il saluto alla nostra bandiera, creando molto imbarazzo in entrambe le delegazioni.

Ma torniamo al nostro cerimoniale… Dopo che gli ospiti entrano nel Palazzo, percorrono un itinerario prestabilito e concordato che prevede l’attraversamento dello Scalone d’Onore e poi, se contemplato nel programma, un colloquio privato in un salotto. Alcune volte vi è uno scambio di doni tra le rappresentanze e anche questo momento è contrassegnato da una serie di rigide regole, soprattutto legato al valore del regalo che deve privilegiare il valore simbolico e non quello economico. A conclusione dell’incontro, ci sarà un pranzo o una cena.

Le Regole a Tavola

Le regole per i pranzi o le cene sono molto precise: a partire dalla durata della colazione o della cena, il tempo massimo è stimato in 45 minuti e i pasti devono essere costituiti al massimo da tre portate, un primo, un secondo con contorno e un dessert. Il vino non deve seguire il blasone dell’etichetta ed è capacità del coordinatore dei ricevimenti acquistare vini di ottima qualità in piccole cantine; la bontà deve prevalere sul nome della cantina. Ma anche in cucina si seguono regole specifiche. Gli ingredienti sono stagionali e a Km 0 e sono coltivati nella tenuta di Castelporziano o forniti da allevatori che certificano la provenienza del cibo e che devono attenersi a diktat specifici da parte dello Chef.

Il Quirinale e il protocolloA proposito di cibo, quando nel 2018 venne in visita ufficiale il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, il suo staff chiese di poter introdurre la presenza nelle cucine del Quirinale di un “assaggiatore di fiducia”. Richiesta che l’Ufficio del Protocollo declinò.

Altra regola è quella che a tavola, con il Capo dello Stato, non si parli troppo di cibo e, in caso di intolleranze da parte di un ospite, le ambasciate inviano all’Executive Chef gli opportuni suggerimenti.

Come consuetudine, per la Festa del 2 Giugno il Presidente della Repubblica tiene un tradizionale pranzo nei Giardini del Quirinale: un ricevimento ad inviti va gestito anch’esso con attenzione. Al di là del cibo, delle portate, degli inviti e degli ospiti, per la sicurezza di una buona riuscita del banchetto, essendo un pranzo all’aperto, viene liberato un falcone ammaestrato e guidato dall’addestratore, il volatile viene messo a controllo dello spazio aereo sovrastante il tavolo per tenere lontani gabbiani e altri uccelli interessati al cibo e per evitare fastidi ai commensali con il loro sorvolo.

Beh, che dire? È vero che le regole vanno seguite, che il cerimoniale deve seguire un iter ben preciso, ma è anche vero che l’esperienza fa la differenza perché ci permette di intercettare un bisogno, una situazione che possa diventare spiacevole o anticipare una richiesta.

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