Barbie: 65 anni e non li dimostra

Barbie: 65 anni e non li dimostraNel marzo del 1959 le vetrine dei negozi di giocattoli americani si riempirono di una nuova bambola dalla carnagione chiara, i capelli neri raccolti in una lunga coda, di piccole proporzioni ma scultorea, con indosso uno “scandaloso” costume da bagno zebrato bianco e nero, molto diversa rispetto ai bambolotti che fino a qualche tempo prima erano i compagni di giochi di tante bambine, Il suo nome era Barbie e da quel momento diventerà famosa in tutto il mondo e non ci sarà bambina che non ne vorrà una. Il suo arrivo cambiò la storia dei giocattoli e il modo di giocare.

Al suo esordio divenne l’incubo delle femministe che la vivranno come l’antitesi dell’emancipazione; fu molto contestata a livello sociale come pessimo esempio del consumismo, ma tra tante peripezie e contestazioni trovò altrettante appassionate che amavano i suoi cambi di stile e che ne creeranno il mito, mito che è arrivato ai giorni nostri portando con sé un enorme successo. Nel 2023 gli Studios di Hollywood producono un film che diventerà un blockbuster in tutto il mondo e riempirà di rosa il mondo della moda, del design, degli arredi, degli accessori. Il 2023 è l’anno di Barbie: non solo un film ma un evento di costume dove bambine, ragazzine, persino le trentenni, impazziranno!

L’idea, la Mattel e Ruth Handler

Barbie: 65 anni e non li dimostraRuth che insieme al marito Elliot, qualche anno prima aveva fondato la Mattel, azienda produttrice di giocattoli, un giorno osservando la figlia Barbara che giocava con dei bambolotti a suo dire “tutti uguali” pensò di creare una bambola che avesse i tratti un po’ più da adulta e senza quelle guanciotte paffute. Ma fu solo dopo un viaggio in Germania, dove vide una bambola Bild Lilli, dalle fattezze di una pin up, che Ruth concretizzò la sua idea. Al costo di vendita di 3 dollari, dopo uno spot tv, le vendite si impennarono, la Barbie (nome ispirato alla figlia) ebbe un effetto dirompente su tutte le bambine e sulle loro mamme tanto che il primo anno se ne vendettero 350mila. Pensate che oggi siamo a un miliardo di esemplari all’anno. Realizzata allora in un materiale che stava prendendo piede, la plastica, aveva a tutti gli effetti le sembianze di una donna: gambe lunghissime, vita stretta, seno pronunciato e capelli lunghi.

Il Mito

Barbie diventa bionda e incarna il sogno di come ogni bimba vorrebbe essere, la sua immagine è quella a cui tutte si ispirano. Mentre loro crescono, Barbie cresce con loro; cambiano le mode e Barbie si adatta, in qualche occasione sarà lei a creare le tendenze. Barbie, nelle sue diverse versioni, stimola le ragazzine ad immaginarsi in qualunque ruolo e di poter accedere a qualsiasi professione quindi Barbie diventa hostess, astronauta, giornalista, ballerina, dottoressa, pompiere, calciatrice, fino a diventare Presidente degli Stati Uniti.

Barbie: 65 anni e non li dimostraMan mano che Barbie viene venduta in altri Paesi cambia il colore della pelle e la forma degli occhi per far sì che le bambine si rispecchino in essa. È nel 1968 che viene venduta proprio in USA Barbie dalla pelle nera. Ma il “mondo di Barbie” è un mondo ricco, pieno di amiche, tra cui Midge, la sua migliore amica, ha una sorellina Skipper e nel 1961 arriva il suo fidanzato: il bellissimo Ken. Vengono prodotte case di città, al mare, in campagna, cucine, salotti fattorie e animali, mezzi di trasporto tutto ciò che un essere reale possa volere in una vita vera, piena di successo. Barbie cambia abiti, accessori, capelli, trucco. Pensate che della sua Dream-House, uscita nel 1962, ancora oggi se ne vende una al minuto!

Negli anni ’70 s’impone e spopola il modello Malibù e viene “attaccata” perché esprime in modo sfacciato una vita di lusso fatta di superficialità, ma questo non ferma il “fenomeno Barbie”, tanto è vero che persino Andy Warhol e Peter Max la immortalano nelle loro opere. Per Barbie disegnano abiti e accessori stilisti di fama mondiale: Oscar de la Renta, Karl Lagerfield, Bob Mackie, Comme de Garcons. Il francese Balmain crea un modello limited edition e l’italiano Moschino, nel 2014, disegna addirittura una intera collezione ispirata al Rosa Barbie (pantone PMS 219). Ma l’ispirazione di artisti e aziende va ancora oltre: viene prodotta Barbie “Castello di Diamanti” con accessori in oro e diamanti; Barbie De Beers con oltre 160 microdiamanti; Barbie by Stefano Canturi, gioielliere australiano che con 3 carati di diamanti bianchi e uno rosa, detiene il record della Barbie più costosa dei 200 modelli prodotti da Mattel. Il collezionismo prende piede: i più appassionati comprano dalla bambola agli accessori, da quella prima messa in commercio nel 1959 a quelle più rare, sono disposti ad aggiudicarsi all’asta esemplari che possono partire da 10.000 € fino a spendere cifre a 5 zeri.

Oggi Barbie ha 65 anni e di certo non li dimostra proprio perché ha saputo cavalcare e anticipare le mode, è stata capace di adeguarsi ai cambiamenti sociali e di trasmettere messaggi positivi. Tratti che hanno reso Barbie un simbolo, un successo mondiale, in quanto rimane la fashion doll più amata e desiderata di tutti i tempi!

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