Mondiali Qatar

Dal 20 novembre al 18 dicembre si svolgerà in Qatar la 22° edizione del Campionato Mondiale di Calcio che vedrà affrontarsi 32 nazionali, tutte appartenenti alla FIFA.

Mondiali QatarSarà l’ultima edizione a 32 squadre, in quanto dal 2026 si prevede la partecipazione estesa a 48 squadre.

Per la prima volta il Mondiale non si disputa in giugno-luglio, in quanto si gioca nell’emisfero boreale e in quei mesi le temperature sarebbero state proibitive.

Un evento che ogni quattro anni coinvolge il pubblico mondiale, sia in presenza che collegati a distanza. Un’organizzazione che prevedere una gestione complessa e che richiede una programmazione in anticipo di diversi anni.

La Nazionale Azzurra

La Nazionale azzurraLa Nazionale Italiana quest’anno, per la seconda volta consecutiva, non parteciperà ai Mondiali in quanto ha mancato le qualificazioni anche nell’edizione del 2018.  Nel complesso, ha preso parte  a questa importante competizione 19 volte, la prima nel 1934. Tra il 1962 e il 2014 non ha mai mancato una qualificazione. Ha conquistato nella sua storia ben 4 Coppe, seconda solo al Brasile che con 5 vittorie detiene il primato assoluto. La nostra Nazionale ha vinto la Coppa nel 1934 alla sua prima partecipazione, poi nel 1938 dopo un lungo lasso di tempo ha conquistato la vetta del Mondo con la Nazionale del 1982 e successivamente nel 2006. Nel 1970 e nel 1994 è arrivata seconda e nel 1990 è salita al terzo posto del podio. Come ogni Mondiale c’è un elemento che viene associato ad ogni edizione che è il simbolo o mascotte.  In quello giocato in Italia nel 1990 venne adottato “Ciao”, la mascotte scelta dagli italiani tramite un sondaggio effettuato con le schedine del Totocalcio.

Sicuramente nella memoria degli italiani le telecronache di Bruno Pizzul e precedentemente di Nando Martellini hanno lasciato un segno indelebile e a quest’ultimo dobbiamo la grande emozione che nel 1982 abbiamo vissuto al grido di: “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo” mentre il Presidente Pertini abbracciava il Re Juan Carlos sulle tribune del Santiago Bernabéu di Madrid. Che dire poi nel 2006 de “il Cielo è azzurro sopra Berlino”, frase che Marco Civoli ripeté più volte mentre Cannavaro, capitano della Nazionale, alzava la coppa al cielo all’Olympiastadion.

Il Trofeo

La Coppa del MokndoNon tutti sanno che l’idea e il disegno della Coppa è di un artista italiano. Nel 1970 la Fifa bandì un concorso per la realizzazione del trofeo e tra 53 proposte fu scelta quella dello scultore e orafo Silvio Gazzaniga che nella sua opera aveva optato per rappresentare due atleti che nel momento di esultare per la vittoria alzano in alto il Mondo. Ancora oggi la copia del trofeo viene prodotto in Italia da un’azienda lombarda. L’opera è completamente in oro e impreziosita da due fasce di malachite alla base. Nel basamento sono incise tutte le squadre vincitrici del Campionato. Il trofeo originale si trova a Zurigo, all’interno di un forziere in acciaio inossidabile e avvolto in una custodia di ecopelle firmato da Louis Vuitton. Raramente il trofeo viene esposto al pubblico. In realtà possono toccarlo, solo per la premiazione, i vincitori del trofeo, tutto il team della squadra vincitrice, I Capi di Stato della relativa nazione e il Presidente della Fifa. Alla nazione vincitrice viene consegnata una copia in ottone placcato oro e al termine dei quattro anni il trofeo viene consegnato al vincitore dell’edizione successiva, come un testimone che passa di squadra in squadra a differenza della Coppa Rimet, antesignana della Coppa dei Mondiali di Calcio che invece veniva assegnata e lasciata alla prima squadra che se la aggiudicava dopo la terza edizione vinta.

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