Fuochi di Capodanno

L’inizio del nuovo anno, in quasi tutto il mondo, è un evento fissato per il 1° gennaio. Le prime popolazioni a dare il benvenuto al nuovo anno sono gli abitanti delle isole Kiribati, seguiti dall’Australia e per chiudere il cerchio, il nuovo anno arriva infine nelle isole Samoa americane.  La cosa curiosa è che, vuoi per effetto del colonialismo dei secoli scorsi, vuoi per il processo di globalizzazione degli ultimi decenni, molti usi e costumi nel modo di festeggiare il Capodanno siano diventati simili tra loro anche agli antipodi del globo.

Iniziamo con quegli aspetti che ritroviamo uguali in molti Paesi, da Est a Ovest e da Sud a Nord: i fuochi d’artificio. Dall’Opera House di Sidney, i primi a far brillare il cielo con scie illuminate, a Cape Town; da quelli che partono a Dubai dal Burj Al Arab, a quelli di Singapore dove il cielo sopra Marina Bay si illumina, i fuochi sono i protagonisti in quasi tutti gli angoli del mondo di un grande spettacolo e dell’annuncio ufficiale dell’inizio di un nuovo anno.

Numeri e colori

Nuovo anno che porta con sé la voglia di rinnovamento, di sorprese, di speranze e desideri che accomunano le popolazioni mondiali. E di questa voglia, i popoli, per far si che si realizzino i loro desideri, si affidano a rituali e usanze diverse. Iniziamo con la numerologia. Lo sapevate che il 12 è uno dei numeri portafortuna per molti popoli? In Italia, in Spagna e in molti Paesi dell’America Latina è di buon auspicio mangiare 12 acini di uva, allo scoccare della mezzanotte, uno ogni secondo. A Caracas, le campane suonano 12 volte a mezzanotte e, nelle Filippine, porta bene mettere in tavola 12 frutti rotondi. Il colore portafortuna per gli europei è il rosso, da indossare la sera del 31 dicembre, mentre in Brasile ci si veste rigorosamente di bianco e nei Paesi del Centro America il colore portafortuna è il giallo.

Rituali e credenze

Per lasciarsi alle spalle l’anno vecchio e affrontare con positività il nuovo anno, i popoli di tutto il mondo sono legati a dei rituali curiosi. In Argentina si usa strappare vecchi documenti e lanciarli come se fossero coriandoli dietro le spalle; in Italia, si gettano dalle finestre oggetti vecchi come un bicchiere o un piatto; in Irlanda si bussa alle porte dei vicini e si consegna una pagnotta; in Danimarca alla mezzanotte si salta giù dalla sedia come segno che si è entrati nel nuovo anno.

In Russia arriva “Nonno Gelo” un personaggio che porta dei doni nelle case, mentre in Bangladesh il 31 dicembre è il giorno più romantico dell’anno e quindi si svolgono moltissimi matrimoni. In Giappone, allo scoccare della mezzanotte, i gong dei templi suonano 108 volte per allontanare dalle persone i comportamenti malvagi. In Kenya il Capodanno è molto sentito e si festeggia ballando, cantando e preparando del cibo intorno ad un falò. In Perù e in Colombia i rituali sono molto simili e si cerca la fortuna nelle patate; altra usanza è riempirsi le tasche di fagioli o spargere il perimetro della casa di sale. In Grecia la prima persona ad entrare in casa con il nuovo anno deve rompere un melograno a terra, il numero di chicchi che si spargeranno per terra determinerà la fortuna dei padroni di casa. In Cile, invece è usanza, questa un po’ triste, di trascorrere il passaggio nel nuovo anno in cimitero per celebrare i propri defunti.

Cibo e Tradizioni

A tavola le tradizioni sono molto legate al proprio Paese ed è difficile trovare dei cibi in comune per le varie popolazioni, anche all’interno dello stesso Continente. In Italia per esempio è di buon auspicio mangiare lenticchie, cotechino, 12 acini di uva e 12 chicchi di melagrana; in Francia ostriche, fois gras, lumache e frutti di mare sono la vera tradizione; in Grecia si prepara una ciambella da portare in tavola il 31 dove viene nascosta una moneta; in Germania si mangia l’aringa affumicata e frutta secca; in Brasile il piatto tipico per consacrare l’ultimo dell’anno è il tacchino affumicato mentre al nord, in Canada si festeggia con una torta salata a base di carne e funghi.

Osservando bene, ci si rende conto che è comune, in tutto il mondo, che la notte del 31 si viva come un momento di festa e di baldoria, di condivisione e aggregazione, dove la leggerezza aleggia nell’aria e contamina tutti, grandi e piccini, un evento planetario che scandisce i nostri anni e che anche solo per qualche secondo ci fa pensare a chi non ci è accanto. Per concludere, brindiamo con una coppa di Champagne e un bacio sotto il vischio per augurarVi… Buon 2023!

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