I 70 anni della TV - On demand

I 70 anni della TV - Il lancio RAIEra il 1954, precisamente il 3 gennaio alle ore 11.00 quando una scatola con uno schermo, presente in pochissime case italiane, si illuminò e apparve un’annunciatrice di nome Fulvia Colombo che diede il via da Torino alle trasmissioni televisive in Italia, pronunciando questa frase che rimane nella storia della Tv: “La RAI – Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive”. Già perché in realtà quello schermo già da qualche tempo e per pochi minuti si “accendeva” per tramettere programmi in via sperimentale. Queste trasmissioni servivano non solo a verificare la tecnologia della messa in onda ma avevano anche lo scopo di incentivare gli italiani all’acquisto di quel “nuovo elettrodomestico” che avrebbe cambiato completamente, a loro insaputa, nel giro di pochi anni, i loro usi e le loro abitudini.

Pensate che nel 1956 i televisori erano soltanto 15 mila su tutto il territorio italiano e la maggior parte si trovavano nei bar. I primi televisori all’epoca costavano più di 5 volte lo stipendio medio mensile di un operaio; quindi, era impensabile una diffusione in massa nelle case. Il segnale in quell’anno aveva una copertura totale del 58% e in quasi 5 anni arrivò al 98% degli italiani.  Oggi di televisori in Italia all’anno se ne vendono più di 3 milioni e nell’ultimo anno soltanto 700.000 sono le famiglie che non ne posseggono uno.

Tutto si evolve

Il palinsesto nei primi anni era breve, all’inizio addirittura esisteva solo la fascia oraria di programmazione serale, Mike Bongiorno con Lascia o Raddoppia e poi con il Rischiatutto era il re del giovedì sera, il sabato sera c’era il varietà, Studio Uno, Mille Luci, Canzonissima, mentre la domenica l’appuntamento era con gli sceneggiati o teleromanzi. Per ricordarne qualcuno: La Cittadella, Gian Burrasca, Il Mulino del Po, La freccia Nera, L’Ulisse, Il Commissario Maigret; oggi le chiameremmo Fiction. E come non ricordare Carosello? Generazioni di italiani “sono andate a letto dopo Carosello”, programma pubblicitario che andava in onda per 10 minuti, tutte le sere, con personaggi che sono entrati nella storia del programma: Calimero, Susanna, Jo Condor, l’ippopotamo azzurro! I personaggi Tv di allora erano: Mina, Alberto Lupo, Il quartetto Cetra, Totò, Walter Chiari, Paolo Panelli e Bice Valori, Vittorio Gassmann, Pippo Baudo, Corrado, Enzo Tortora, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Raffaella Carrà, che dire… dei colossi!

I 70 anni della TVAnche lo sport aveva un posto rilevante nel palinsesto con la Domenica Sportiva. I programmi si concludevano alle ore 23.00 quando una musica dal sapore soporifero accompagnava l’apparizione del monoscopio Rai.

Nel 1958 si arrivò al milionesimo abbonato: sì, perché chi voleva vedere la Rai, allora come oggi, paga un canone allo Stato italiano. Come già accennato, l’offerta televisiva si ampliò in breve tempo: negli anni ’60 il nostro Paese era ancora in ricostruzione dalle devastazioni del conflitto, il tasso di analfabetismo in alcune aree superava il 50%. Così che la Rai pensò di mandare in onda un programma dal titolo “Non è mai Troppo Tardi” condotto dal Maestro Manzi, che nel tardo pomeriggio, insegnava l’italiano ai telespettatori. Se negli anni ’70 il Paese aveva una lingua comune e non tanti dialetti, abitudini e persino orari comuni, lo si deve in gran parte alla televisione di Stato, infatti, in questa sua prima fase, la tv ebbe un ruolo essenzialmente pedagogico, istruttivo e sociale.

Dobbiamo aspettare gli anni ’80 e l’avvento della tv commerciale, preceduta da poco dalle Tv locali e a colori, per il grande salto sia della programmazione che nel fruire dello spettacolo. I palinsesti si allungano sempre più, i programmi vengono interrotti dagli spot pubblicitari, inizia la seconda serata e la notte vanno in onda film introvabili e spettacoli provenienti dalla Francia come gli spogliarelli.

Appaiono le prime serie Tv: Love Boat, i Jefferson, la Famiglia Bradford, l’Incredibile Hulk, Due nipoti e un Maggiordomo, per arrivare a Happy Days, Friends, Beverly Hills 90210.

La vera rivoluzione

I 70 anni della TV - Il servizio on demandNegli anni 2000 la tv ormai da decenni è la porta sul mondo ma nel 2003 arriva la tv satellitare che cambierà per sempre il panorama dell’offerta e la sua fruizione. Tutto sta per cambiare: è arrivata una nuova era, ovvero la Pay-tv. Basta un abbonamento e una parabola sul balcone che decine e decine di altri canali monotematici e non, possono essere visti da tutti, ma le novità non sono finite: la tv diventa On demand quindi “vedo un programma quando voglio” e soprattutto possiamo “scaricare” la tv su un cellulare, un tablet o un Pc, portandola sempre con noi. Spariscono le parabole, tutto avviene via internet. Siamo certe che le sorprese non finiranno qui e che ci aspettano tante altre novità.

Per concludere e ci sarebbe ancora molto da raccontare, la Televisione ha anche segnato e raccontato in diretta eventi importanti per la vita di tutti noi. Vogliamo ricordare tra tanti: l’allunaggio, Armstrong mette il piede sulla Luna nella notte del 19 luglio del 1969 tenendo svegli tutti gli italiani; il massacro delle Olimpiadi di Monaco nel 1972, il matrimonio di Lady D nel 1981, il concerto dei concerti in diretta mondiale Live Aid del 1985.

Che cosa aggiungere ancora? Forse una considerazione… ciò che 70 anni fa entrò nelle nostre case come un elettrodomestico, su cui appoggiare una gondola o un centrino, alla pari del frigorifero e della lavatrice, oggi è diventato qualcosa di più, non solo un mezzo di comunicazione e di informazione, ma in molti casi è un passatempo ma anche compagnia per gli anziani, i malati, i disabili e qualche volta ahimè fa da baby-sitter (forse troppo) ai bambini. Comunque sia, grazie tv, perché ci regali un po’ di svago e di evasione soprattutto quando siamo stanchi e con una copertina, una tisana, un divano e un telecomando in mano ci rigeneriamo davanti allo schermo. Buona visione a tutti.

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