John Lennon può essere considerato senza ombra di dubbio uno tra gli artisti a livello mondiale che ha lasciato un segno non solo nella musica ma fu negli anni portatore di significative battaglie sociali.
L’8 dicembre del 1980 è la data di un evento doloroso per tutti i fan: a soli 40 anni fu assassinato, con quattro colpi di pistola davanti all’ingresso del Dakota Building sua residenza a New York, da uno psicopatico in cerca di notorietà. Per una casualità, un fotografo lo immortalò in strada, poco prima di essere ucciso mentre firmava l’autografo proprio al suo assassino.
Le origini
Nato nel 1940 a Liverpool da una famiglia della media classe, ebbe un’infanzia movimentata; i suoi genitori si divisero prestissimo e la madre lo affidò alle cure della zia che gli fece frequentare il coro parrocchiale e lo iscrisse nei boyscout. A diciotto anni per colpa di un incidente automobilistico perse la madre, tragedia che lo segnerà per il resto della vita.
La vera svolta accadde quando durante un concertino uno spettatore di nome Paul McCartney lo sente suonare e lo impressiona a tal punto che al termine della performance gli chiede di poterlo ascoltare in alcuni brani storici. Da quel momento nasce il duo Lennon-McCartney che avrebbe dato inizio alla strepitosa avventura musicale chiamata Beatles. Nel giro di pochissimi anni entra a far parte George Harrison e per ultimo Ringo Starr e il gruppo diventa l’attrazione fissa del Casbah Club di Liverpool.
I favolosi anni ’60 e la beatlesmania
Dal 1961 al 1967 il gruppo spopolò in tutto il mondo. Le loro canzoni sempre ai primi posti delle classifiche mondiali venivano ascoltate in ogni luogo. Portarono una ventata di freschezza, gioia e voglia di vivere in tutte le nuove generazioni; stava cambiando la musica ma anche il modo di essere. Il loro look affascinò i giovani non solo d’Europa ma anche degli americani. Stivaletti di pelle nera, camicie con il collo arrotondato e le giacche abbottonate sino al collo erano diventati il must. E che dire del loro taglio di capelli? I parrucchieri in quel periodo per attirare più clientela scrissero sulle loro vetrine: “Qui si effettuano tagli alla Beatles”.
Ma il fenomeno Beatles fu di grande stimolo presso i giovanissimi, nelle scuole nascevano piccole band che portò ad un incremento di vendite esponenziale di chitarre e batterie. Si stava creando una nuova cultura musicale.
Una nuova avventura
Nel 1966 in pieno successo John Lennon conobbe Yoko Ono, evento che avrebbe cambiato totalmente la sua vita. Nel 1970 il gruppo si scioglie tra molte polemiche.Da questo momento si dedicherà alla famiglia e a scrivere canzoni. Nel 1971 scrive la più famosa e certamente la più amata: Imagine, un brano che nel tempo è diventato un Inno di speranza e un manifesto di Pace tra gli uomini.
Non tutti sanno che in Italia quando uscì, il disco non riscosse il successo che meritava, pensate che in classifica era al terzo posto dopo Montagne verdi di Marcella Bella e il Tuca tuca di Raffaella Carrà. Un’altra curiosità è che fu Ornella Vanoni a cantare la versione italiana, diventata una canzone d’amore, sulla traduzione del testo che riscrisse Paolo Limiti. Il brano con il tempo venne utilizzato, anche a sproposito, in occasioni di lutti e fatti dolorosi. Questa visione la si deve soprattutto ai Queen che eseguirono il pezzo quale “Tributo a John Lennon” durante il loro famosissimo concerto a Wembley, la sera successiva al suo omicidio. In seguito, anche Stevie Wonder la eseguì in memoria delle vittime dell’attentato ai giochi olimpici di Atlanta.
Altre piccole curiosità
Quando divenne ricco e famoso John comprò per la somma di 1700 sterline nel 1967 un’isola deserta irlandese Dorinish Island notizia che a quei tempi suscitò molto clamore.Lennon fu il più importante collezionista di stesso, raccoglieva cimeli legati ai Beatles e si narra che la sua collezione è la più vasta al mondo.
Quando invece era un ragazzino fu responsabile del furto di un’armonica in un negozio di musica olandese ma quando diventò famoso tornò ad Arnhem nei Paesi Bassi per risarcire il proprietario della fisarmonica. Per concludere, nel 2000 persino Fidel Castro, grande ammiratore del cantante fece costruire una statua in bronzo dedicata al musicista inglese e posizionata all’interno del Parco nella città dell’Avana.
Certamente i quattro baronetti di Liverpool cambiarono il modo di far musica ma il loro fu proprio un fenomeno che stravolse il modo di vestire, di pensare e di relazionarsi dei giovani di un’intera generazione mondiale. Oggi quella generazione che ha superato i sessant’anni rimarrà divisa tra i beatlesiani e i fans dei Rolling Stone.