A spasso tra le dimore storiche

A spasso tra le dimore storicheLe residenze storiche e i castelli, da sempre raccontano chi siamo ma soprattutto chi siamo stati e quali dominazioni o regnanti hanno lasciato il segno in quella regione o nell’intero Paese. Solitamente sono immerse in ampi giardini o folti boschi o grandi riserve di caccia ma il loro fascino unico va molto oltre il patrimonio architettonico. Da nord a sud, vi sono centinaia di dimore storiche dalla bellezza stupefacente, alcune attualmente sono rimaste ai discendenti delle famiglie nobiliari che ne erano proprietari sin dalla loro costruzione. Altre invece sono state adibite ad hotel, a musei, a sedi istituzionali e tante oggi vengono gestite per organizzare eventi aziendali e privati. Castelli o Dimore che siano, diverse tra di loro, ma accomunate da un minimo denominatore: sono tutte assolutamente da visitare e in alcune siamo andate a curiosare per voi partendo dal nord Italia.

Se scegliete una villa storica, un maniero o un castello, optate sempre per quella che più si addice all’immagine del cliente o risponda ai suoi obiettivi, mentre se siete una coppia di sposi, la location deve rigorosamente rispecchiare il vostro stile ed essere tutt’uno con l’evento che avete in mente.

Ma com’è prevedibile, quasi tutto il patrimonio architettonico storico mondiale nasconde misteri e leggende che rendono sicuramente più affascinanti le mura che visiteremo ma che a volte ci faranno sorridere o ci metteranno un po’ di inquietudine.

Bellezza e mistero

Palazzo Vecchio in piazza della SignoriaFirenze, Piazza della Signoria, se alziamo lo sguardo possiamo ammirare Palazzo Vecchio, attuale sede del Comune, un tempo residenza dei De’ Medici. La leggenda vuole che un certo Baldo di Piero Bruni, aretino, in grande disaccordo con Cosimo, venne ucciso tra queste mura, gettato dalla finestra e trascinato in piazza dove gli fu tagliata la testa. Si dice che il suo fantasma, ancora oggi, si aggiri nei corridoi in attesa di giustizia.

Restiamo ancora in Toscana e ci spostiamo ad Arezzo, nel Borgo di Poppi per visitare il Castello dei Conti Guidi. Meravigliosamente conservato, attualmente una parte è sede del Comune di Poppi. La sua peculiarità è la Torre quadrata che domina l’intera costruzione alla quale è legata una storia che si tramanda nei secoli. Si narra che nel 1200 una nobildonna di nome Matelda andò in sposa all’anziano Conte Guidi, ma approfittando delle lunghe assenze del marito, Matelda amava la compagnia di uomini e temendo che le sue “storielle” valicassero le mura del castello, faceva uscire i suoi amanti tramite un passaggio segreto che portava all’interno di un pozzo, dove sul fondo, vi erano posizionate, delle lame. Pertanto, le povere vittime venivano fatte a pezzi. Quando a sparire fu la volta di un giovane di Poppi, gli abitanti del borgo si ribellarono, assalirono il castello e rinchiusero Matelda nella torre, dove morì per mancanza di cibo e acqua. Da allora la torre fu chiamata la Torre del Diavolo.

Il Veneto e le sue dimore storiche

Se ci spostiamo in una delle regioni che vanta più ville e dimore storiche, insieme a palazzi antichi, ovvero il Veneto e con il Burchiello solchiamo il fiume Brenta, possiamo ammirare su entrambe le rive la bellezza delle costruzioni e dei giardini; entrando anche in una sola di queste ville, rimarremmo a bocca aperta, ammirando tutte le opere dei Tiepolo, padre e figlio, che contraddistinguono, una per una, queste magnifiche residenze, appartenute ai nobili e ai ricchi commercianti veneziani dell’epoca.

Una sosta l’abbiamo fatta a Mira e sulle rive del fiume sorge Villa Foscari conosciuta come La Malcontenta. Si tramanda che una dama della famiglia vivesse relegata tra le mura della casa in solitudine per scontare la pena inflittale dalla famiglia a causa della conduzione di una vita licenziosa. Sembra che essa abbia vissuto i suoi ultimi trent’anni in questo luogo e non fu mai vista affacciarsi dalle finestre né tantomeno uscire dalla porta di casa. Qualcuno dice che il suo fantasma si aggiri ancora dentro la villa.

Venezia Ca DarioCi dirigiamo a Venezia e chi ci accompagna ci porta direttamente sul Canal Grande dove nel sestiere Dorsoduro, oggi quartiere universitario, ricco di palazzi e attrazioni da vedere come ad esempio Palazzo Venier dei Leoni, che ospita la collezione moderna Peggy Guggenheim, sorge Ca’ Dario.

In questo caso, la storia e le dicerie che accompagnano il palazzo arrivano sin da lontano ma si perpetuano fino ai nostri giorni. Questo Palazzo è famoso non per la sua bellezza e ne ha tanta, ma per la presunta “maledizione” che aleggia su di esso. Di proprietà di Giovanni Dario si dice che da sempre i proprietari sarebbero destinati alla bancarotta o a morire di morte violenta. Così fu per sua figlia Marietta, morta suicida per il tracollo finanziario del marito, che morì, a sua volta accoltellato. Non solo, anche il figlio morirà in un agguato nell’isola di Creta. Ma la serie delle tragedie continua come anelli di una catena; tocca tutti i proprietari che di volta in volta si sono succeduti, sino ai nostri giorni quando nel 1970 venne assassinato l’allora proprietario il conte Filippo Giordano delle Lanze. Qualche anno dopo fu la volta del bassista dei Who, che ne acquistò la dimora e durante un suo soggiorno vi morì. La successione è spaventosa; crack finanziari dopo crack finanziari acquista l’immobile Raul Gardini e anche qui sappiamo quale sia stato l’esito. C’è chi sostiene che la maledizione si perpetua perché il palazzo ai tempi fu costruito su un cimitero di templari, altri invece raccontano che ad influenzare e portare tanta negatività sia un talismano presente sulla porta acquea del vicino palazzo.

Tradimento o politica?

Mantoava e Palazzo DucaleCrediamo a tutto ciò? Non so, ma continuiamo il nostro giro tra fantasmi e leggende concludendo per il momento il nostro percorso a Mantova. Visitiamo il Palazzo Ducale conosciuto anche come Castello di San Giorgio, dove il ricco proprietario, Francesco Gonzaga fece decapitare la moglie Agnese Visconti dopo aver scoperto il tradimento di lei. Alcuni storici sostengono che il vero motivo del delitto fu politico, dettato cioè dal momento storico. Infatti, a conferma di tale corrente di pensiero, solo due anni dopo, egli si risposò con una nobildonna della stirpe dei Malatesta stringendo un’alleanza con la Signoria di Rimini e contro i Visconti.  I mantovani raccontano che nella notte di Natale il fantasma di Agnese appare vagando per il castello.

Sono favole, leggende, narrazioni suggestive? Probabile, ma comunque meritano di essere raccontate perché donano, alle mura di queste dimore di per sé molto belle, l’unicità, il fascino, il prestigio e l’esclusività che solo un patrimonio architettonico così importante possiede. Il prossimo giro sarà nell’Italia centrale e nel Sud, alla scoperta di altre storie. State con noi!

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