Andrea e Massimo di Scenografie Floreali

Andrea di Scenografie FlorealiOggi il caffè lo beviamo in compagnia di Andrea Scaramuzza che con il suo socio, Massimo Sandrini, è fondatore del marchio Scenografie Floreali, società di flower design e allestimenti per grandi eventi nazionali ed internazionali. Andrea è un creativo che sa tradurre i desideri di un cliente in momenti concreti e a lui abbiamo chiesto un parere, una visione sulla situazione attuale e su quello che potrà portarci il futuro.

Andrea ci racconti com’è cambiata e se lo è, l’offerta ai vostri clienti con la pandemia?

Sicuramente è cambiata moltissimo perché sono cambiate le esigenze del cliente. Oggi, quando un’Azienda ha un evento da progettare, chiama noi e ci pone una serie di domande “tecniche” legate alla normativa perché non sa esattamente come comportarsi. In questi lunghi mesi abbiamo assistito a restrizioni, chiusure, semi riaperture e di nuovo semichiusure che hanno comportato mutamenti nei comportamenti, rimodulazione delle limitazioni che vengono fuori nel giro di pochissimi giorni, a volte di ore. Cambiano gli scenari e il cliente da noi vuole indicazioni precise su cosa si può fare e su cosa non si deve fare. Noi dobbiamo essere pronti a dare risposte certe e rassicurare il Cliente. Diciamo che il nostro ruolo di fornitore ha assunto un aspetto più consulenziale.

Quanto è problematico oggi programmare un evento, di qualunque natura?

Come ti dicevo questi cambiamenti repentini ci penalizzano molto, anzi moltissimo perché dobbiamo applicare con la massima precisione tutte le direttive di legge e molte volte non sono neanche così chiare.
Disegnare eventi con scenografie florealiPer farti un esempio, prima del 3 novembre avevamo un grosso evento con circa 500 invitati. Era tutto pianificato e ogni cosa rispondeva a norme e regole. Poi all’ultimo momento, la situazione è cambiata, le indicazioni da parte del Governo hanno subito un mutamento e ci siamo ritrovati a dover dividere un evento pensato per un’unica sera, in tre serate per 150 persone cadauna. Capisci che, di conseguenza, anche le nostre energie si sono disperse e anche i costi iniziali che erano stati concordati e approvati dal Cliente li abbiamo dovuti lasciare uguali, ma noi abbiamo avuto molte più spese, abbiamo dovuto impiegare molte più risorse umane e ci siamo impegnati per molto più tempo. Un vero problema per un imprenditore.

Quali sono gli eventi che, secondo te, partiranno per prima?

Con il diffondersi del Covid-19 è coinciso un drammatico rallentamento economico che ha toccato tutti i settori merceologici ma soprattutto nella ripresa quelli che stanno pagando un “prezzo molto alto” sono lo spettacolo e gli eventi che stentano a ripartire e purtroppo non abbiamo ancora sentore di riapertura.
Credo però che le prime a ripartire saranno quelle aziende che devono presentare un prodotto da vendere, da immettere sul mercato, saranno quelle che avranno la necessità di eventi live. L’evento rappresenta per le aziende, per la società e per chi lo realizza un importante momento di condivisione, di scambio e di relazioni con un forte impatto emotivo e culturale difficilmente sostituibile da videoconferenze e tecnologie digitali. Sono elementi fondamentali per dare una spinta alle vendite e al consumatore finale.

Che tipo di prospettive ti immagini e come vedi il prossimo futuro?

Sono un ottimista di natura. Speriamo che tutto questo ci frutti un aggiornamento nelle nostre singole professioni e un arricchimento delle nostre menti per poter affrontare e lavorare meglio, tutti assieme, nell’imminente anno che sta arrivando. Ci auguriamo di poter fare delle grandi cose sia per noi, che per il nostro pubblico, ma sono convinto che il desiderio di normalità, condivisione e di convivialità avrà la meglio su tutto.

Tu e Massimo, il tuo socio, avete creato nel vostro negozio-caffetteria una bellissima atmosfera natalizia. Voglia di festa?

Atmosfera natalizia

Si, avevamo un progetto molto più grande ma purtroppo questo nuovo lock-down ci ha impedito di realizzarlo, comunque avendo tutti il desiderio di tornare un po’ verso “la normalità”, abbiamo pensato di allestire il nostro negozio con più addobbi possibili. Vorremmo che Natale con la sua immagine di famiglia, gioia e serenità rappresentasse, ancora di più oggi, un momento per mettersi tutto alle spalle, soprattutto per i bambini che hanno sofferto anche loro, molto in questi mesi. Vogliamo essere positivi e ottimisti, quindi ci auguriamo che Babbo Natale porti agli adulti la prospettiva di un buon lavoro nel 2021 e tante piccole e grandi cose che ci possano aiutare a riprenderci da questo periodo, non solo dal punto di vista finanziario anche se pur grave, ma anche a livello psicologico. Abbiamo bisogno di “leggerezza” per una rinascita collettiva!

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